E QUESTO SAREBBE IL MODO DI GESTIRE L’HOCKEY IN LINE?
Lettera aperta al Presidente FIHP Sabatino Aracu
ed al Responsabile Settore Tecnico In line Fabio Forte
Egregi Signori,
credo che la situazione a cui avete portato con la Vostra gestione l’Hockey In line (disciplina che ricordo, stante la Relazione al Bilancio 2014 della FIHP è per numero di tesserati maschili la seconda per importanza davanti addirittura all’hockey su pista) meriti qualche pubblica riflessione.
Credo altresì necessario partire da una lettera scritta il 29/10/15 dal nostro Riki Tessari al Presidente Aracu che sotto riportiamo per intero a futura memoria.
Egregio Dottor
Sabatino Aracu
Presidente FIHP
Viale Tiziano 74
Roma 00196
Cpc Sig. Fabio Forte
Responsabile STHIL
Milano, 29 Ottobre 2015
Abbiamo ritenuto come H.C.Milano Quanta di scriverLe per sottoporLe alcune nostre valutazioni su alcune scelte recenti fatte dalla FIHP e che riguardano l’intero movimento; aspetti sui quali non abbiamo condivisione:
1.
La decisione di passare a 14 squadre nella stagione 2016-17 la Serie A1 (dalle 10 attuali) tornando indietro a 12 squadre nella successiva stagione, è a nostro avviso sbagliata, quantomeno incomprensibile per 4 ragioni.
Già oggi e da qualche anno per almeno 8 squadre su 10, non vi è alcun interesse né agonistico né economico, né di ricaduta sui media e sponsor per giocare con 2 squadre (lo scorso anno Latina e Trieste quest’anno, Fabio Forte ci perdoni, Asiago e Trieste): nessuna emotività per il pubblico che finisce per disertare queste partite e costi di trasferta comunque per tutti elevati. Se poi alle due squadre Cenerentola se ne vogliono aggiungere altre quattro altrettanto Cenerentola, quindi con 12 match su 26 contro gli attuali 4 su 18, assolutamente privi di interesse e costosi, la frittata è fatta!
L’esperienza insegna che alcune squadre di A2 quando promosse in A1, rinunciano (così come accade con chi vince la B e rinuncia a salire in A2) a questa promozione per motivi economici. Già una neo promossa in A1 che accetti il passaggio di Serie è difficile trovarla, difficilissimo per non dire irrealistico pensare a quattro!
Il non far retrocedere dalla A1 alla A2 nessuna squadra non aiuterà certo il movimento le cui squadre dovrebbero essere sempre motivate non solo a partecipare ma, ove possibile, a non perdere, meglio se a vincere. Il perdere invece sempre (intanto non ci saranno per loro penalizzazioni) non aiuterà né lo sviluppo del movimento né la sua “presa” su sponsor e media e tantomeno farà crescere il tasso tecnico.
A margine, con quali giocatori poi si attrezzeranno per la A1 le quattro squadre neopromosse, quando di giocatori in giro da A1 ce ne sono già oggi davvero pochi?
Lo sviluppo e quindi la spettacolarità del nostro movimento che giustificherebbe l’ingresso assolutamente necessario ed urgente di nuovi sponsor e l’interesse incrementale dei media non si ottiene livellando spaventosamente verso il basso un livello già oggi mediocre, ma incentivandone lo sviluppo attraverso soluzioni che diano fiato alle Società che seriamente intendano proseguire nell’attività dando contemporaneamente maggior spettacolarità al Campionato di A1: mi riferisco in particolare all’abolizione dell’utilizzo del vincolo, per di più oneroso, dei Comunitari ed alla incentivazione finanziaria da parte della FIHP a quelle Società che nel corso dell’anno avessero vinto qualcosa o avessero meritato per qualche ragione specifica un riconoscimento.
2.
Oggi non esiste una Lega di Società di Hockey In Line come tutte noi Società vorremmo: vi è una Lega mista con l’hockey a rotelle ormai esautorata su tutto, col risultato che le nostre Società non vengono più interpellate attraverso il dialogo FIHP – Lega su decisioni che le riguardano molto da vicino.
Una situazione che non va bene, rende tutti noi insoddisfatti e che va cambiata il più presto possibile.
3.
La paventata mancanza di riprese televisive quest’anno è ritenuta da noi e dal nostro unico Sponsor, mortale. Per giocare in Serie A1 ci vogliono mal contati minimo € 40-50.000, per arrivare in finale non meno di € 100-120.000. Se le squadre non trovano Sponsor, essendo sempre gli ingressi gratuiti, dove tirano fuori queste cifre o almeno una parte? E se non ci sono riprese televisive perché uno Sponsor dovrebbe accollarsi almeno una parte di tali ingenti somme?
Le sarò pertanto molto grato, Signor Presidente, se volesse considerare queste nostre riflessioni aprendo, se ritenuto utile, un confronto con la nostra Società assolutamente disponibile a collaborare.
RingraziandoLa per la Sua e Vostra attenzione, Le porgo cordiali saluti.
Riki Tessari
A tale lettera che chiunque in buona fede giudicherà civile, rispettosa, motivata ancorché costruttivamente critica, Lei Presidente non ha ritenuto di dare alcuna risposta: scortesia? Disinteresse? Mancanza di adeguate risposte?
In data 23/11/15 sempre Riki Tessari Le inviava questa seconda lettera altrettanto civile, rispettosa, eccetera che ricalcava per molti versi la precedente.
Egregio Dottor
Sabatino Aracu
Presidente FIHP
Viale Tiziano 74
Roma 00196
Cpc Sig. Fabio Forte
Responsabile STHIL
Milano, 23/11/2015
Egregio Presidente,
spero che avrà apprezzato il fatto che, in linea con gli impegni da noi presi prima con il Sig. Forte, poi direttamente con Lei, finalizzati a far cessare, nell’interesse superiore del movimento hockeystico dell’In line, il clima di forte ostilità che si era tra noi creato, abbiamo evitato di commentare con i giornalisti che ci hanno chiamato la Vostra decisione di organizzare ad Asiago e Roana i prossimi Campionati del Mondo di In line.
Il nostro non posizionamento mediatico non ci esime però, parlandone tra noi, di esprimerVi tutto il nostro stupore e contrarietà per un provvedimento che agli occhi, non solo nostri, appare come palesemente e fortemente contrario agli interessi del nostro movimento, anche perché dove sia Roana e cosa essa rappresenti per l’Italia è ignoto al 99,9% degli abitanti dei Paesi che parteciperanno ai Mondiali, mentre dove siano e cosa rappresentano invece per la cultura e la storia italiana città vere come Milano, Verona, Vicenza e Padova è al contrario noto al 99,9% della popolazione di quegli stessi Paesi.
Guarda caso nessuna delle società che rappresentano nell’In line tali città (tutte o quasi tra l’altro dotate di un comodo aeroporto) è stata da Voi interpellata o presa in considerazione.
Riteniamo quindi la scelta sbagliata anche perché presa senza nemmeno interpellare almeno i principali players del nostro movimento.
Grati di un Suo commento al riguardo.
In data 29/10/2015, Le abbiamo inviato la lettera che riaccludiamo alla presente nella consapevolezza che forse non Le sia stata recapitata.
In tale lettera Le chiedevamo di voler rivedere urgentemente le regole di programmazione dei campionati (pag. 5 delle “Norme per l’attività generale 2015/16 HIL”) nella quale si prevede di voler fare un Campionato di serie A a 14 squadre il prossimo anno.
Sul tema Vi avevamo già espresso, motivandola ampiamente, la più totale nostra contrarietà ed eravamo fiduciosi di una Sua cortese pronta risposta che purtroppo invece non c’è sinora stata.
Per Sua e del Signor Forte memoria mi preme ricordare che dopo aver vinto il Campionato Italiano nel 1999 e dopo aver fermato l’attività primaria (ma non quella delle giovanili) sino a tutto il 2002 considerando l’organizzazione dei Campionati ben lontana da poter essere considerata professionale, nella stagione 2003/04 l’H.C. Milano decideva di rientrare e chiedeva la riammissione diretta in serie A1 senza dover ripartire da una penalizzante, insignificante (per una città come Milano e per l’immagine dell’In line) ed assurda serie B.
Quale è stata allora la risposta della FIHP? Può immaginarlo senza che glielo ricordi io che ho dovuto passare tre anni a giocare con gente che non conosceva neppure le regole dell’In line e su campi che di regolamentare non avevano nulla.
Spero Lei vorrà quindi adottare lo stesso rigoroso atteggiamento anche verso chi dovesse quest’anno retrocedere adottando logici provvedimenti che evitino a tutti di pensare che Lei ha Figli e figliocci di un Dio minore creando in sovrappiù danni economici alle altre squadre e danni di immagine e credibilità del nostro movimento.
Abbiamo con piacere ricevuto l’informativa che la CERILH ha dato finalmente via libera ad organizzare quest’anno una Europen League. Da un giro di telefonate da noi fatte congiuntamente ai francesi di Rethel sembrerebbe vivo l’interesse di diverse squadre europee a parteciparvi: ottimo.
Sembrerebbe che nessuna tra quelle interpellate, noi ed i francesi inclusi, sia disposta ad ospitarne una organizzazione che prevede costi certi intorno ad € 10/12.000 con ricavi ridottissimi già in partenza (e come se non bastasse dimezzati successivamente in quanto il 50% sarebbe destinato alla CERILH e alla CERS) senza sponsor e con copertura televisiva incerta per non dire nulla. Si corre quindi il serio rischio di non poter giocare neppure quest’anno per assenza di una Società organizzante.
Possiamo contare sul Suo autorevole intervento che sblocchi rapidamente la situazione?
Purtroppo, per l’ennesima volta a premiare uno straordinario Cittadella meritatamente vincitore della Super Coppa di hockey In line, Lei non ha ritenuto di esserci .Una volta di più riteniamo ciò sbagliatissimo e vagamente offensivo per noi finalisti ed ospitanti ed ovviamente a maggior ragione per il Cittadella.
A margine di quanto sopra è da tempo che Le chiediamo, al solito inascoltati, di voler urgentemente convocare una Assemblea delle squadre di In line per poter dare modo a Lei ed al Signor Forte di ascoltare in presa diretta il pensiero e le attese di noi Società, pensieri ed attese molto diverse da quanto da Voi imposto.
- In questo senso sarebbe anche auspicabile che Lei decidesse se appoggiare o meno la ricreazione della Lega, come da tempo Le viene richiesto, specificandone attribuzioni, poteri e finanziamenti visto la situazione nella quale si trova oggi e che sembra volta addirittura a peggiorare.
Grato di un Suo cortese e sollecito riscontro, Le porgo distinti saluti
Riki Tessari
Questa volta sì che riceviamo una risposta, ma stranamente non da Lei come imporrebbero educazione e rispetto per chi come Riki è ai vertici della Società più vecchia d’Italia nel mondo hockeystico con un Palmares che pochissime società nello sport possono vantare e dopo che lo stesso ha vestito la maglia azzurra ed ha vinto titoli di Campione d’Italia una quantità impressionante di volte, ma inopinatamente e senza alcuna ragione dal Signor Andrea Brancaccio.
Del Signor Brancaccio si sa essere Presidente di una società amatoriale di Napoli che partecipa a livello senior solo al Campionato UISP; nessuno invece ha saputo dirci quali titoli abbia per sedere in Consiglio Federale con un posto di assoluto prestigio (Consigliere Tecnico), che comporterebbe elevate competenze e carisma.
Di titoli deve però averne di molto importanti senza che la cosa sia nota ad alcuno se rispondendo, non richiesto, a nome del Presidente si permette, dopo una premessa in cui ci dà incidentalmente ragione, di insultarci pesantemente arrivando a darci più o meno direttamente dei ladri.
Gent.li tutti,
grazie per avermi portato a conoscenza delle missive allegate, che devo dire, mi lasciano non poco sbalordito.
Se qualcuno che non conosce il movimento di inline leggesse queste parole crederebbe che esistono nel nostro sport solo milano, padova, cittadella e verona. I mondiali di inline in Italia sono una garanzia per il movimento internazionale, e l’organizzazione di TUTTO l’evento messa a disposizione in Veneto per gli Europei ha fatto da apripista ai mondiali; seppur personalmente avrei preferito una location cittadina importante come Roma, Napoli, Bologna, Catania, convengo con il Presidente per la scelta effettuata, dove è l’organizzazione a fare da garante per un’ottima riuscita complessiva.
Mi meraviglia sinceramente e sempre di più il comportamento ostico del sig. Tessari, il quale dopo aver defraudato l’intero movimento giovanile presente a Treviso, della partita più attesa di questo inizio stagione, si permette il lusso di disdegnare a prescindere l’operato e la disciplina stessa.
La storia, le tradizioni, sono importanti da trasmettere, ed i titoli sono da esempio, non un dogma, e non vi autorizzano a parlare a nome di un movimento che soffre le vostre dirette azioni.
Per concludere, organi esterni alla Federazione, fanno parte di una politica sportiva antiquata ed in via di dismissione, la trasparenza e la passione rendono gli obiettivi meno irraggiungibili ed attraverso la partecipazione e la condivisione si possono accorciare le distanze ed aumentare i numeri.
Cordialità
Andrea Brancaccio
Totalmente inutile per noi denunciarlo alla Commissione Giudicante di primo grado nominata e legata a triplo filo con i vertici federali: soldi e tempo buttati.
Dopo di che, riceviamo finalmente da Lei in data 11/12/15 la sotto riportata lettera:
Roma, 9 Dicembre 2015
Gentile Tessari,
mi scuso innanzitutto per il piccolo ritardo con cui rispondo alla sue lettere delle scorse settimane, dovuto all’intensità del momento che mi ha visto impegnato frequentemente prima per i Campionati mondiali di Freestyle di Torino e poi, all’estero, per i Campionati mondiali di Pattinaggio Corsa di Kaoshiung e per numerosi incontri a Losanna con il Cio, finalizzati all’inserimento dei Roller Sports nelle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020.
Un calendario così fitto che mi ha impedito, a malincuore, di partecipare anche in questa occasione alla finale di Supercoppa, alla quale però ho delegato il Consigliere federale Leandro Naroli ad adeguata rappresentanza istituzionale della FIHP.
Entrando nel merito di gran parte delle sue numerose evidenze, è opportuno fare delle precisazioni sulle effettive responsabilità e competenze alle quali siamo chiamati reciprocamente.
Giacché, seppur possa per me apparire lusinghiero essere investito di ogni questione che attiene nello specifico l’Hockey Inline e sia sempre pronto a tutelare gli interessi di questa disciplina in ogni sede, voglio tuttavia ricordarvi che il mio operato non potrà mai prescindere dal rispetto dei regolamenti e da comportamenti deontologicamente corretti.
Pertanto, mi aspetterei, anche e soprattutto da parte di una delle nostre più prestigiose ed organizzate società di HIL, una preventiva analisi dei problemi, e dei relativi campi di competenza e di risoluzione.
Cerco di spiegarmi a fondo rispondendo per punti agli aspetti problematici da lei sollevati.
Mondiali HIL 2016: La FIRS ha provveduto alla pubblicazione di un apposito bando di assegnazione circa il quale non mi risulta abbiate neanche espresso manifestazione di interesse o, più semplicemente, richiesto informazioni e, francamente, mi sarei aspettato un’attenzione diversa da parte di quella che attualmente è considerata la principale realtà italiana.
European League: Anche questa è materia che compete ad organo diverso ed indipendente (CERILH) verso cui è doveroso che esercitiate, anche voi come me, le dovute pressioni politiche a tutela del nostro mondo.
Norme attività generale 2015/16: Come sancito dalle norme statutarie il percorso di approvazione prevede una prima fase elaborativa e di confronto affidata alla Commissione di Settore, verso il cui lavoro ripongo la massima stima e condivisione, per poi prevederne la ratificata da parte del Consiglio federale; quindi nella massima trasparenza, nel più esteso confronto e, soprattutto, nel rispetto e nell’interesse comune.
Lega: È statutariamente un organismo costituito tra le società (e quindi vostro), la cui forza e, sottolineo, importanza sta nella coesione e nella condivisione, aspetti che, purtroppo, negli ultimi anni sono venuti meno, non per colpa e nonostante lo sforzo della FIHP, il cui unico obiettivo è e rimane il corretto e migliore svolgimento dell’attività; se si ripristinassero le condizioni avrete la nostra massima disponibilità ed attenzione.
Rai: Anche qui, Fihp è una delle 2 parti contraenti di un eventuale contratto che risulta fortemente condizionato dalla difficile congiuntura e, soprattutto, dai tagli economici e di palinsesto della Rai. Stiamo trattando, cercando di ottenere il massimo per la disciplina e per le nostre società, con alcune delle quali, tra cui la vostra, ho anche ritenuto opportuno un precauzionale consulto diretto.
Nella speranza di essere stato sufficientemente esaustivo ed auspicando nel futuro di non dover rispondere a posizioni singole ma che mi si possano rappresentare, attraverso un filtro preventivo, istanze comuni a più società, colgo l’occasione per porgerle cordiali saluti unitamente agli auguri per le imminenti Festività natalizie.
Sabatino Aracu
Da tale lettera è facile derivare che Lei non tiene in nessunissimo conto le osservazioni di Riki Tessari che sono poi quelle della stragrande maggioranza delle Squadre di A1 ed A2 ed in particolare notiamo:
- Che di Sue scuse per conto del Signor Brancaccio non vi è traccia.
- Che di convocare una doverosa e democratica Assemblea di tutte le Società di Hockey In line, almeno quelle di A1 ed A2, per ascoltarne le tante doglianze ed i suggerimenti non vi è traccia.
- Che di ristrutturare la Giustizia Sportiva della FIHP le cui norme sono in alcuni casi astruse, contraddittorie talvolta lontane anni luce dal buon senso come hanno potuto toccare dolorosamente per mano la scorsa stagione la Molinese e soprattutto i Draghi Torino e quest’anno noi dell’H.C. Milano Quanta, non vi è traccia.
- In compenso veniamo però a sapere che Lei conferma, in piena sintonia con il Signor Forte, quella che è a nostro avviso una totale follia suicida di portare il Campionato prossimo di A1 a 14 squadre facendo sì felice lo stesso Signor Forte che così non vedrà la sua squadra retrocedere quest’anno come sarebbe logico e doveroso né verosimilmente nei prossimi anni ma contestualmente creando ingenti danni economici per le restanti squadre di Serie A1 e di immagine per l’intero nostro movimento: tra l’altro con quali giocatori di Serie A1 tali new entries potranno attrezzarsi per essere un minimo competitive e rendersi interessanti a pubblico e media, non è dato sapere.
- Veniamo inoltre a sapere che non è stata la Sua politica, ma litigi tra noi Società (quali di grazia?) ad affossare la nostra legittima ed indispensabile Lega. Come stravolgere la verità!
- Tralascio anche di commentare le sue spiegazioni sul perché (stranamente) i prossimi Campionati del Mondo si giochino ad Asiago – Roana; o il fatto che Lei non si faccia MAI vedere ad una partita di In line con scuse che sono sempre le stesse: Lei è sempre all’estero! Per la bellezza di 22 volte negli ultimi anni abbiamo giocato una finale o di Play off o di Supercoppa o di Coppa Italia: una bella iella che per tutte e 22 le volte Lei si trovasse sempre all’estero!
- Così come non mi dispiacerebbe che Lei conoscesse il pensiero di squadre e Sponsor sul fatto che, dopo il Suo intervento in RAI, di riprese televisive di hockey In line in questa stagione non se ne vedrà nemmeno l’ombra, a differenza dei passati anni in cui però a gestire il rapporto con la RAI era il Presidente della nostra Lega, dottor Siegel.
- Da ultimo, ma non per importanza, può spiegare come mai Lei rifiuta sistematicamente e da tempo di sedersi ad un tavolo di lavoro con noi che stiamo proponendo di costruire un minipalazzetto a nostre spese a Milano (metropoli vagamente diversa dalla Sua Roccaraso o dalla roccaforte di Asiago del Signor Forte) in grado di ospitare tutti o quasi gli sport caratterizzanti la Sua Federazione?
In qualunque Paese anche terzomondista qualunque Federazione farebbe carte false per avere gratis una opportunità di questo genere: incredibilmente, ciò non vale per la Sua FIHP.
Insomma, Signor Presidente, non ritiene che Lei stia commettendo a catena una serie importante di gravi errori i cui effetti però finiscono per essere pagati amaramente da noi Società e dall’intero movimento In line? Non ritiene doveroso cambiare di rotta a 180°, democraticamente ascoltando pareri, suggerimenti ed eventuali critiche di tutte noi Società e non solo dal Presidente dei Vipers Asiago? Perché se Lei tutto ciò non ritenesse, non sarebbe logico e doveroso che Lei si facesse da parte? Ed insieme a Lei il grande saggio dell’hockey in line Signor Andrea Brancaccio?
Mi rivolgo ora al Signor Fabio Forte non eletto dai tesserati della Sua Federazione ma chiamato dalla Presidenza ad essere il Responsabile del Settore Tecnico dell’Hockey In line ruolo che dovrebbe esercitare nel totale rispetto dei Regolamenti, in modo super partes e tale da aiutare tutto il nostro movimento a crescere senza avere né figli (da coccolare) né figliocci (da massacrare).
Potrebbe Lei cortesemente spiegarci come mai:
- Dopo aver cercato con grande scortesia ed in spregio delle più elementari regole del vivere civile, di privare Milano della finale di Supercoppa, Lei abbia ritenuto, senza lo straccio di un Pubblico Bando come prescritto dalla normativa Federale, di assegnarlo a Treviso?
La mancanza di tale Bando oltre a non essere coerente con le obbligazioni e normative federali ha sicuramente generato un danno per le casse della Federazione stessa e non ha dato a nessuna Società avente diritto la possibilità di organizzare un evento da cui poter derivare vantaggi.
Di fronte a questi fatti oggettivamente gravi, come mai Lei non ha ritenuto se non di dare delle coerenti dimissioni almeno di fare una pubblica ammissione di colpa, accompagnata da pubbliche scuse? Nessuno ha visto né le une né le altre.
Può inoltre spiegarci come mai Lei non abbia ritenuto almeno di richiamare ufficialmente se non(meglio) proporre alla Commissione Giudicante di sanzionare l’Allenatore del CUS Verona, che però è incidentalmente anche l’Allenatore della Nazionale maggiore di Hockey In line, con carica quindi di diretta derivazione federale oltre che di grande prestigio e visibilità, per avere in diretta RAI attaccato pesantemente, durante gara tre delle finali di Campionato italiano di quest’anno, un altro importante Organismo Federale che rappresenta gli Arbitri, con frasi del tipo “Era una bellissima partita e di certo non si può rovinare con certe scelte. Non fischiano da una parte e fischiano dall’altra […]. Siamo sotto secondo me grazie a una decisione assurda”.
In qualunque altro Sport in Italia e forse nel mondo tale atteggiamento sarebbe stato sanzionato, ma non evidentemente nell’Hockey In line da Voi gestito!
- Può cortesemente dirci poi quale significato Lei dà alle parole rispetto, democrazia ed ascolto? Mi riferisco in particolare (ma di esempi ve ne sono altri) al Suo rifiuto di annullare una manifestazione chiaramente senza logica né futuro come la Coppa FIHP, costosissima per tutti, priva di alcun richiamo sui principali media italiani e soprattutto sgradita alla stragrande maggioranza delle Società di A1, A2 e B: quando glielo abbiamo segnalato, Lei, invece che ascoltarci, ci ha pubblicamente sbeffeggiato per iscritto dandoci chiaramente dei bugiardi.
Successivamente il Presidente del Cittadella Hockey, anch’egli contrarissimo, promuoveva tra tutte le Società coinvolte in questa Vostra (Sua) iniziativa, un piccolo referendum scritto sul gradimento delle stesse a partecipare a tale manifestazione dal quale è risultato che su 18 Società interpellate di A1 ed A2 5 non hanno risposto, 9 si sono dichiarate contrarie o non interessate, 1 ha risposto che partecipava solo se obbligata e solo 3 (tra cui la Sua Società ovviamente) favorevoli. Per quanto riguarda le squadre di serie B, per le quali la partecipazione era volontaria, su 18 solo 3 hanno aderito.
Buon senso e rispetto democratico verso una stragrande maggioranza delle Società avrebbero dovuto suggerirLe decisioni diverse, ma siccome il Suo Verbo non è discutibile, sappiamo tutti come è andata a finire.
- Può infine per favore spiegare a tutti, in particolare a noi H.C. Milano Quanta, come sia stato possibile che Lei, sempre così attento ai dettagli ed alle più piccole infrazioni, si sia accorto solo verso la fine del girone di andata del Campionato e dopo una Finale di Supercoppa, che noi avevamo messo a referto il nostro portiere Franko con ancora pendente una giornata di squalifica (mai comunicataci per iscritto dalla Federazione), facendoci sanzionare nel modo più violento ed assurdo possibile, generando così il caos nella prosecuzione del nostro Campionato e presumibilmente in Coppa Italia?
Meglio non pensare se, una volta che quest’ultima venisse giocata senza di noi, noi vincessimo, come crediamo, il Ricorso che stiamo preparando per la Commissione di Garanzia del CONI: a caos per merito Vostro si aggiungerebbe nuovo caos che oltretutto coprirebbe di ridicolo tutto il nostro movimento.
In questa vicenda ci hanno però colpito nella loro singolarità due aspetti: il primo è il Suo silenzio ovvero la Sua mancata segnalazione a noi, immediatamente dopo la prima gara di Campionato, che avevamo commesso un’infrazione.
Sarebbe bastato questo Suo doveroso atto, senza parlare di correttezza e cortesia per minimizzare l’impatto oggi devastante dell’intera vicenda.
Ma, ben più singolare, è la tempistica della denuncia della nostra infrazione, avvenuta non appena, per ragioni assolutamente casuali, decadevano i possibili effetti della nostra irregolarità: la casualità derivava dal fatto che la seconda giornata di squalifica di Franko veniva automaticamente scontata non andando lui in panchina a Legnaro a dirigere la nostra squadra di serie B solo perché tale partita si giocava alle 18.30 della stessa giornata in cui avevamo deciso di schierarlo in porta ad Asiago che si giocava alle 20.30.
Tutto questo ci ha fatto venire un cattivo pensiero: ma se la casualità sopra descritta non si fosse verificata, non è che Lei avrebbe denunciato la cosa al termine della regular season, con ciò relegandoci all’ultimo posto in classifica, quindi di fatto estromettendoci dai play off scudetto e con un’eventuale vittoria in Coppa Italia revocata, impedendoci contestualmente per ragioni temporali di presentare prima dei Play off i dovuti ricorsi fino al terzo grado della Commissione di Garanzia del Coni?
Cattivi pensieri, certo, ma come diceva Giulio Andreotti che ne sapeva una più del diavolo ovvero che “a pensar male qualche volta ci si azzecca” qualche nostra perplessità rimane e qualche richiesta di chiarimento anche.
Ma con o senza tale chiarimento non ritiene Lei che per tutto quanto avvenuto con la Sua gestione di appena un anno circa e per la totale sfiducia che la stragrande maggioranza delle Società ha nei suoi confronti, Lei non debba dare delle sacrosante dimissioni dal Suo ruolo Federale, tornando solo a fare il Presidente dei Vipers di Asiago, cercando così di migliorarne gli attuali risultati disastrosi e totalmente screditanti l’intero nostro movimento?
Umberto Quintavalle