Hockey in line. Lettera del Presidente Umberto Quintavalle in risposta alle dichiarazioni del Presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio Sabatino Aracu, pubblicate sul sito hockeyInlineItalia in questa pagina:
http://www.hockeyinlineitalia.it/aracu-replica-a-quintavalle-accuse-false-e-mistificatorie/
Leggo, non più di tanto stupito per l’opinione che ho del Presidente Aracu, la sua piccatissima replica alla mia lettera aperta definita “ricca di acredine che probabilmente nasconde altro così come ricca di falsità e mistificazioni”: vediamo un po’ chi in realtà nasconde qualcosa e racconta fatti o retroscena mai accaduti.
Rilevo preliminarmente che sulle 8 contestazioni da me mosse nella mia lettera aperta almeno 3 vengono riconosciute come sacrosante: la Giustizia Sportiva i cui organi sono eletti proprio dalla Federazione di Aracu che ne ha combinate anche quest’anno di tutti i colori; ho visto per molto meno Presidenti e Ministri della Repubblica dimettersi, figuriamoci invece il Presidente Aracu!
Mi viene anche riconosciuto che la premiazione per l’ultimo atto di un Campionato organizzato e gestito dalla Federazione è stata semplicemente scandalosa ed offensiva.
Il Presidente Aracu poi ammette, arrampicandosi sui vetri per giustificarsi, la gravità della sua assenza a tale premiazione che ha avuto dell’imbarazzante e conferma una volta di più il totale disinteresse dello stesso verso la disciplina dell’Hockey In line.
A questo proposito vorrei ricordare al Presidente Aracu che nessuna squadra di Hockey In line di qualunque serie ha avuto mai il piacere da anni forse da sempre di vedere la sua faccia in tribuna, neppure noi che negli ultimi 4 anni abbiamo giocate tra gare di finale play off e scontri diretti la bellezza di 20 finali, mentre ha invece trovato il tempo per presenziare e premiare i Campioni d’Italia di Hockey Pista, con ciò rimarcando una volta di più che per lui l’Hockey In line è figlio di un Dio minore e che all’interno della sua Federazione ritiene di avere figli e figliocci cosa che il nostro movimento ritiene totalmente sbagliata ed offensiva.
Per il calcio, in Italia si scomoda per premiare un vincitore il Presidente della Repubblica ed in Europa il Presidente della Federazione Europea, ma per l’Hockey In line dei “Federali” non c’è mai traccia e la premiazione viene gestita da un cortese Vice Presidente di Lega (che non rappresenta né c’entra nulla con la Federazione).
Veniamo ora alle 5 contestazioni all’operato del Presidente Aracu convertite appunto, a sua detta, in falsità e mistificazioni del sottoscritto.
1. Tema Palazzetto a Milano a nostre spese per l’Hockey In line e se possibile rotelle
Il Presidente Aracu fa finta di non capire, e credo sia evidente a tutti il perché, che non sono due banali tecnicismi (che peraltro già conosciamo) di cui abbiamo bisogno da parte della Federazione per far decollare un progetto di questo tipo che richiederà da parte nostra uno straordinario sforzo finanziario (l’investimento previsto non è inferiore ai 4,5 milioni di €!), tecnico ed organizzativo. A fronte di indubbi vantaggi che ricadrebbero sul nostro movimento, in particolare sulla Federazione che oggi non ha uno straccio di Palazzetto degno di questo nome dove si possa praticare l’In line (ed a Milano magari anche le rotelle) chiediamo di avere precisi impegni di avere se non tutti, almeno la più parte dei principali eventi organizzati dalla Federazione stessa per le Nazionali e non solo e soprattutto la creazione a Milano di un Centro Federale delle varie discipline del pattinaggio.
Non un imprenditore normale come suggeritomi dal Presidente Aracu, ma un imprenditore scemo farebbe decollare un progetto siffatto senza queste garanzie minime da parte della Federazione.
Al riguardo noi non abbiamo nulla da nascondere, diciamo le cose chiaramente; il suo non rispondere o deviare la risposta dal tema fa nascere invece il sospetto che dietro questo incredibile disinteresse, si nasconda altro.
2. Rapporti con la Lega
Non io, ma i Regolamenti FIHP del Presidente Aracu (vedi l’art79 dello Statuto Federale in essere) sanciscono che la Lega Hockey è di fatto un organismo che il Consiglio Federale genericamente “riconosce” ed al quale la FIHP può (non obbligatoriamente quindi potendo revocare la decisione in ogni momento) affidare l’organizzazione dei campionati sulla base comunque di direttive precise che il Consiglio Federale impone; come se non bastasse la Lega è anche soggetta alla Giustizia Sportiva costituita dalla Federazione stessa. Se questo non è esercitare controllo sulla Lega…
3. Capitolo stranieri
Il Presidente Aracu sostiene, a ragione, che sono state le Società a imporre l’incredibile balzello sui Comunitari. Peccato però che tralasci di dire una cosa essenziale e cioè che è il regolamento vincolante della sua Federazione, contrariamente a quanto mi sembra previsto dalla normativa europea, ad assimilare a tutti gli effetti i giocatori Comunitari a quelli Stranieri. Con ciò non dando alternative alle scelte della Lega che peraltro ritengo avrebbe potuto e potrebbe sul tema alzare di più la voce visto che non c’è un Presidente di Società di In line che condivida questo mettere sullo stesso piano Comunitari e Stranieri. E poi può per favore indicare il Dottor Aracu con quali Presidenti di Hockey In line ha dialogato per avere il consenso a questa norma suicida? Noi insieme al 100% dei Presidenti interpellati, neghiamo assolutamente alcun contatto ricevuto dalla Federazione. Siamo allora tutti bugiardi? Abbiamo tutti cambiato radicalmente idea da un giorno con l’altro o è qualcun altro che racconta circostanze mai accadute? Sìn verguenza Senor Presidente, direbbero gli spagnoli!
4. Coppe Europee
Quanto dichiara il Presidente Aracu non fa che avvalorare la tesi della mia lettera aperta: se lui è il Presidente della Federazione Internazionale e non sa incidere sulle scelte di una sottocommissione da lui dipendente non sa, come minimo, fare il suo dovere. Con pesanti ricadute economiche e di immagine per tutto il movimento hockeystico In line italiano di cui è anche Presidente. E quindi se non è capace di gestire questioni di questa importanza, lasci urgentemente la cadrega come diciamo a Milano.
5. Nazionali in giro per il mondo e suo orgoglio personale
Malcontato il mantenimento per un mesetto di 60 persone tra giocatori, accompagnatori e dirigenti costerà la cifra amorale di oltre 200.000 € con, incidentalmente, dubbi fortissimi sulla nostra capacità di ben figurare e di avere uno straccio di ricaduta mediatica. Il Presidente si farà bello internazionalmente (con i nostri soldi ed i nostri giocatori) e lui, ma solo lui, sarà orgoglioso di questo assurdo sperpero di denaro. Noi e tutti i Presidenti di squadre di In line siamo incazzatissimi e ci domandiamo seriamente, se invece di buttare via questa enormità di danaro solo per inorgoglire il Presidente Aracu, parte di questo non potesse essere messo a disposizione delle Società, tutte in pesanti affanni economici, magari dedicandone una parte all’abbassamento delle varie tasse Federali (iscrizioni ai campionati, tesseramenti vari, tessere gara, gettoni arbitrali etc etc).
Penosa e ridicola è infine l’ultima battuta velenosa del Presidente Aracu nei miei confronti ed in quelli di Tony Cappellari: il Presidente Aracu dovrebbe sapere che in quanto non affiliato non potevo personalmente partecipare agli Stati Generali, men che meno prendere la parola. In più il Presidente “dimentica” soltanto che nella sede da lui indicata l’H.C. Milano Quanta era presente sia con Riki Tessari che con Tony Cappellari che hanno esplicitato attraverso i loro interventi una serie di critiche al Presidente Aracu ed alla sua Federazione, ricevendo in cambio solo fumose promesse ad oggi mantenute solo in minima parte.
Quanto a non volerci mettere la faccia, accipicchia, più che scrivergli una lettera aperta che ad oggi è stata letta dalla bellezza di 5.044 persone, credo un record per il nostro movimento, non credo di aver potuto fare. E per chiarezza confermo attraverso questo scritto, il Presidente lo sa anche se fa finta di non saperlo, che non solo non ho mai aspirato né aspiro ad alcuna carica federale, ma che a 69 anni, per mia libera scelta di vita, da qualche mese ho rassegnato le mie dimissioni da tutti gli incarichi che avevo e sto rifiutando qualunque cortese proposta anche prestigiosa mi stanno avanzando.
Non avendo argomenti degni di un Presidente Federale si limita a sparare nel mucchio sperando con insinuazioni appunto ridicole e penose di screditare il sottoscritto ed “il fido scudiero” Tony Cappellari sul quale desidero chiudere con un chiarimento, a lui certamente noto ma che lui di proposito anche qui finge di non sapere.
Premesso che sono io orgoglioso di avere al fianco su materia sportiva e non un uomo come Tony che nello sport come Dirigente ha vinto tutto, anzi di più, risultandomi essere il dirigente col maggior Palmares italiano ed Internazionale, trovo le insinuazioni del Presidente Aracu particolarmente sgradevoli perché fingono di ignorare, stravolgendo la realtà dei fatti:
- Che Tony non motu proprio ma su richiesta di una dozzina di Federazioni aveva accettato di candidarsi ritenendo di avere la quasi totalità dei consensi.
- Che Tony, avendo capito che l’altro candidato, peraltro persona degnissima e che noi appoggeremo, godeva i favori di un numero maggiore di Federazioni, si è spontaneamente ritirato, senza clamori né azioni strampalate.
E sa il Presidente Aracu perché? Perché Tony Cappellari, oltre che una persona straperbene non ha ambizioni di potere politico né è legato ad alcuna cadrega.
Anche per questo lo stimo e sono felicissimo che continui a lavorare in esclusiva per il mio Gruppo.
Tutto ciò chiarito confermo a maggior ragione la mia e nostra più ampia disistima nei confronti del Presidente Aracu.