Hockey in line. Lettera aperta del Presidente Umberto Quintavalle al Presidente della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, Sabatino Aracu
Egregio Dottor
Sabatino Aracu, Presidente Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. Via Tiziano 74 – 00196 Roma
c.p.c Leo Siegel, Presidente Lega Nazionale Hockey
c.p.c Cesare Ariatti, Segretario Nazionale Lega Nazionale Hockey
Milano, 11 Maggio 2015
Egregio Presidente,
non credo possa essere più accettabile per noi Società di Hockey In line che Tu e la Tua Federazione continuiate ad operare, come da tempo state facendo, in modo prevalentemente antitetico ai nostri interessi pur essendo la nostra disciplina, credo, l’unica in forte crescita tra le 9 che Voi siete chiamati istituzionalmente a gestire in modo impeccabile e il più possibile in sintonia anche con le nostre Società, i cui Presidenti ci investono tanto tempo e danaro. Malissimo ripagati da Te e dalla tua Federazione.
Non avendo sortito alcun effetto positivo le sollecitazioni, in realtà le critiche che ti avevo sollevate con qualche telefonata ed un carteggio tra noi datato 14 e 30 ottobre 2014, ho deciso di scriverti questa lettera aperta, allegando per trasparenza verso tutti le lettere appena richiamate.
Trovo innanzi tutto semplicemente assurdo che tu sciolga e ricomponga a tuo piacimento, modificandone comunque poteri e funzioni per ben quattro volte negli ultimi sei mesi la nostra Lega senza neppure uno straccio di contatto preventivo con alcuna Società di Hockey In line, quindi a prescindere dal nostro parere; come una Lega possa gestire bene i suoi obblighi e le sue attività in queste condizioni lo sai solo Tu.
Così come è assurdo che senza dialogo con noi Società di In line tu decida cose che a mio avviso sono contrarie alla normativa europea, come quella di considerare stranieri i giocatori comunitari sui quali ci imponi robusti balzelli che pochissimi si possono permettere.
La Giustizia Sportiva, elemento caratterizzante la Tua Federazione, anche quest’anno ne ha combinate di tutti i colori, in modo spesso tardivo, contradditorio ed estremamente penalizzante, come ben sanno in particolare Monleale e Molinese.
A carattere generale potrei andare avanti ad aggiungere critiche e lamentele in linea con quanto dettoti al telefono e scritto con mia del 14 ottobre 2014; mi limito invece a ricordarti alcuni episodi che hanno fortemente caratterizzato i rapporti tra la Tua Federazione e l’H.C.Milano Quanta e che portano la mia Società, ma, credimi, pure la stragrande maggioranza di tutte le altre dell’In line ad avere oggi scarsissima fiducia residuale in Te e nella Tua Federazione; richiedendo pertanto urgenti e radicali cambiamenti di rotta e di rapporti con noi.
Da almeno due anni ti ho ripetutamente informato del nostro sogno, della nostra volontà di costruire A NOSTRE SPESE senza quindi chiedere contributi finanziari alla Federazione, ma solo affiancamenti, aiuti tecnici, magari impegni a fare a Milano un Centro Federale di pattinaggio, un palazzetto da 2500-3000 posti a sedere. Probabilmente preoccupato di toccare altri interessi che ruotano intorno a Roccaraso o Asiago, non abbiamo avuto il piacere di uno straccio di risposta come se avere un Palazzetto a Milano per il pattinaggio non Ti interessasse affatto. Tutto ciò è offensivo oltre che avere dell’incredibile.
Una Federazione poi che non è capace di imporsi in Europa per far organizzare una Champions di In line, trainante per tutto il movimento, per la sua crescita ed immagine, non fa affatto il suo dovere, anzi.
Una Federazione che ci chiede di organizzare a Milano nell’anno di Expo la Champions stessa, riceve un sì di massima e poi scompare senza più, per mesi e mesi, dare segnali di continuità o più semplicemente di doverosa informazione, è una Federazione assai poco efficiente, comunque scortesissima.
Una Federazione che ha sì i soldi per inviare ai Campionati del Mondo di Rosario in Argentina tre squadre tra senior, junior, maschili e femminile, spendendo montagne vere di denaro ed utilizzando giocatori e giocatrici che noi Società prepariamo ed a nostre spese rendiamo competitivi perché (senza neppure un’assicurazione a nostro favore ) la Federazione stessa possa farsi bella mandando in giro per il mondo i suoi più importanti Dirigenti e Tecnici, ma che in contemporanea non fa neppure stampare un numero sufficiente di medaglie (costo max € 5 cad) da consegnare agli atleti e dirigenti Campioni d’Italia, è una Federazione che dovrebbe vergognarsi, almeno scusarsi con noi e stare attenta comunque a come gestisce il pubblico denaro.
Una Federazione che a premiare i vincitori di un Campionato italiano assoluto fa consegnare una Coppa lasciata indecentemente per terra (neppure un tavolo addobbato per l’occasione) non dal Presidente Federale, come credo sarebbe stato doveroso, o almeno da una persona di spicco della Federazione stessa, ma da un funzionario neppure di primissimo piano della Lega hockey è una Federazione indecente.
Ma è soprattutto indecente e scortesissimo che il Presidente di questa Federazione, seppure da noi invitato decine di volte ad assistere almeno ad una finale o di Campionato, o di Coppa Italia o di Supercoppa, non si sia mai, ripeto e sottolineo mai, fatto vedere.
Una poltrona di Tribuna quindi sistematicamente vuota, ahimè per il movimento, mentre una poltrona quella di Presidente della FIHP, riteniamo almeno noi dell’H.C. Milano Quanta indegnamente occupata.
Distinti saluti,
Umberto Quintavalle