LETTERA APERTA AL MONDO DELL’HOCKEY INLINE ITALIANO
di Illo Quintavalle, Presidente Gruppo Quanta
All’attenzione del Presidente del Coni Giovanni Malagò, del Presidente della F.I.S.R. Sabatino Aracu, del Responsabile Settore Hockey Fabio Forte, dei Consiglieri Federali, dei Presidenti, addetti ai lavori e appassionati di Hockey Inline
Milano, 4 novembre 2020. Desidero porre in evidenza quanto sta accadendo nel nostro amato sport, le scelte adottate dal Gruppo che presiedo e la posizione adottata al nostro interno in relazione all’emergenza sanitaria.
Le Società del Gruppo Quanta sono esposte pesantemente verso il pubblico: Quanta Agenzia per il Lavoro è presente in Italia e all’estero con oltre 50 punti aperti al pubblico, il Quanta Club accoglie migliaia di persone giornalmente. La necessità di dotarsi di un protocollo sanitario impeccabile non è uno sfizio operativo, ma una necessità per mettere in sicurezza le decine di migliaia di persone che giornalmente entrano in contatto con le nostre strutture.
Nel contesto pandemico, la nostra task force interna ha dovuto affrontare numerose verifiche, controlli, casi di contagio e fino ad oggi i protocolli adottati si sono dimostrati all’altezza.
Nel mondo sportivo, le nostre squadre sono tutte state sottoposte alle medesime attenzioni, tanto che alcune federazioni hanno preso informazioni rispetto a quanto da noi fatto. Nel rispetto dei pesanti vincoli imposti, ci tengo ad evidenziare come i nostri team abbiano offerto prestazioni straordinarie: il duo Abbiati-Andreatta, vincitori di una tappa del Beach Volley World Tour o la squadra maschile di tennis vincitrice della Serie C.
L’HC Milano Quanta, squadra leader in Italia per successi conseguiti, è uno dei nostri fiori all’occhiello, nato dalla passione di mio padre Umberto, straordinario imprenditore e manager.
Questa eccellenza è portata avanti con la passione delle persone, la determinazione dei nostri dirigenti e la capacità di mantenere una struttura dai costi sostenibili, con diversi prospetti cresciuti in casa.
A settembre abbiamo accettato di iniziare la stagione, nonostante una forte perplessità sull’adozione della sola e semplice autocertificazione come forma di tutela.
Contro il parere dei nostri tecnici interni, abbiamo affrontato le prime partite, che per inciso ci hanno sempre visti vincere.
Ma da ottobre le cose sono cambiate. Un primo caso di virus ha toccato la serie A.
Non ci si è fermati, si è giocato lo stesso, in barba a qualsiasi logica di buon senso, con giocatori indisponibili a scendere in campo e società che per paura di multe folli hanno affrontato match finiti con punteggi da cricket.
I casi si sono moltiplicati e sono iniziati i primi rinvii concordati tra le squadre. Finalmente FISR ha chiesto ai Presidenti delle squadre come comportarsi. Un buon numero di squadre (il 50%) si è espresso per uno stop preventivo, con HC Milano Quanta disponibile a proseguire solo in presenza di un protocollo simile a quello adottato negli sport professionistici.
Non è bastato: le Istituzioni dell’hockey hanno deciso di portare avanti il campionato sino alla fine del Girone di Andata, senza un protocollo. Noncuranti di quanto sta accadendo nel nostro paese a livello sanitario.
La nostra task force interna si è immediatamente espressa per la chiusura dell’attività ma, con il Presidente Tessari, abbiamo comunque chiesto ai nostri giocatori se per la sola partita contro i vice campioni d’Italia, in presenza di test fatti prima dell’inizio partita, se la fossero sentita di giocare. La risposta è stata positiva; da atleti e campioni quali sono.
Ma:
(a) l’altra squadra si è opposta a fare test prima del match;
(b) la stessa squadra ci ha rifiutato il rinvio (unicum in tutti i campionati di Inline);
(c) la task force interna ha vietato un successivo ingresso al Quanta Club (se non dopo una quarantena) per le persone coinvolte nella partita.
Il risultato finale è noto a tutti: partita persa, penalizzazione e 4’000€ di multa che per alcune società italiane potrebbero rappresentare una porzione importante del budget annuale.
Ma non basta, perché il recupero di una gara che ci vedeva coinvolti, rinviata per 2 casi di Covid di nostri giocatori, è stata rischedulata, nonostante si conoscesse bene la nostra posizione. Quando?
Questa sera! Ovvero il giorno prima del lockdown in Lombardia, quando tutte le attività saranno interrotte! Pare una barzelletta, ma è mondo reale.
Con che passione una persona dovrebbe investire denari importanti, quando a gestire questo sport di nicchia vi sono interessi personali che oltrepassano non solo il buon senso ma i protocolli sanitari? Nei quali si gioca poche ore prima di uno stop imposto dal Governo?
La posizione del Gruppo Quanta è chiara e non cambierà per delle (non) regole miopi e ottuse. Noi poniamo le persone e il loro benessere al centro di tutto. E, ancorché avremmo tutto per provare a vincere ancora, non è la priorità.
Non intendiamo accettare l’accaduto e siamo pronti ad affrontare qualsiasi percorso a tutela delle nostre persone, della loro salute e del nostro nome.
Forza Quanta!
Illo Quintavalle