Rino indossava la maglia dello stesso colore della squadra.
Se i ragazzi erano in bianco, lo era anche lui. In blu o in rosso, idem.
Perché Rino giocava insieme a loro, appena oltre la balaustra, in giro sugli spalti, in pista negli intervalli e a fine partita.
Cantando, incitando, intrattenendo, coinvolgendo. Soprattutto i bambini, che per lui stravedevano.
Prima, durante e dopo, presenza insostituibile: in casa e nelle partite decisive anche in trasferta, cercando col suo testone di non impallare troppo la vista ai tifosi avversari…
Rino era Carlo Sacco, che oggi purtroppo ci ha lasciati: “Uno di noi – lo ricorda commosso il Presidente Riki Tessari – ha vissuto la nostra epopea con enorme passione, dedizione e ricoprendo un ruolo prezioso per creare attorno alla squadra un clima di festa e partecipazione. Ci mancherà molto”.
Grazie di tutto, crapùn!